Questo calibro nato prima dell’uscita della Desert Eagle; ma progettato per semiautomatiche molto potenti tipo la Wildey che è sempre una pistola semiautomatica a funzionamento metastabile a presa a gas; infatti questa munizione fu progettata per arma corta alla fine degli anni 70 da Winchester, di tipo rimmles con bossolo allungato rispetto al 45A.C.P che è il calibro da cui deriva o almeno è molto simile.
Il 45 Winchester che è il calibro in questione fu realizzato per eguagliare le prestazioni dell’44 Remington Magnum; molto costoso come calibro e in grado di reggere pressioni molto elevate anche fino i 3000 joule.
Questo prototipo, che fu un progetto principalmente tedesco della Germania dell’ovest; fu sviluppato tra gli anni ’60 e gli anni ’80. Il G11 è un fucile d’assalto un po’ particolare per come lo vedo io, aveva un sistema di alimentazione molto simile al FN P90 il funzionamento era a presa a gas con otturatore a rulli; il rinculo nella modalità automatica( che aveva raffiche da 3 colpi) veniva percepita al terzo colpo; questa sequenza di colpi a 3 alla volta si basava su cartucce CASELESS cioè senza bossolo; questa munizione nel g11 fu concepita per ridurne il peso e il costo, fatte in nickel e ottone eliminavano il problema dell’estrazione( una delle prime munizioni CASELESS risalgono al 1850 con la cartuccia ROCKET BALL). Il ricupero a gas in quest’arma riattiva il sistema a rulli facendo si che venga presa una nuova cartuccia dal caricatore; il proietto al momento che viene prelevato dal caricatore ruota di 90 gradi fino che non si allinea con la canna, se per caso non venga correttamente camerato nella camera il fucile può essere scaricato manualmente ruotando in senso inverso; il sistema di armamento ruota facendo uscire il bossolo non esploso dalla camera tramite uno sportello situato sul lato inferiore dell’arma.
Di questo fucile furono prodotte molte versioni all’incirca 15 prototipi; nei primi modelli il fucile aveva problemi di surriscaldamento anomalo durante lo sparo con la seconda versione dopo svariati test furono apportate modifica sia alla meccanica che sul lato estetico. Il fucile soprattutto negli ultimi modelli era sostanzialmente valido; creato intorno la cartuccia 4,73x33mm e come peso identico a quello del GARAND M1 e valutato come degno sostituto del G3 anche se non fu mai adottato perché non rientrava negli standard nato.
Il caricatore era alloggiato in parallelo alla canna con una capienza di 50 colpi; il peso da scarico era di 3,8kg e la sua lunghezza totale era 750mm con mirino fisso non removibile.
L’EVOLUZIONE DI QUESTO FUCILE COSTO’ UNA COSA COME 84 MILIONI DI DOLLARI CON UN DEBITO DI CIRCA 200 MILIONI PER LA H&K.
Questa cartuccia a percussione centrale, introdotta nel 2007 da Hornady e progettata per avere grandi prestazioni balistiche e un alto coefficiente e una buona aerodinamicità per le lunghe distanze. Il 6.5 creedmoore deriva dal 308 Winchester; ha un innesco di tipo primer, una lunghezza di 2,825mm complessiva e un diametro del fondello di 0.473.
Il modello 27 nasce nel 1935, e fu il primo revolver a camerare il 357. Nel 1949 il codice dell’arma era preceduto dalla lettera S ma poi fu sostituita dalla lettera N; all’inizio prese il nome di 357 registed, che fu introdotto all’inizio della grande depressione negli anni 30′; ma benché ci fosse crisi e il prodotto “cioè l’arma” fosse venduta a un prezzo molto elevato per l’epoca (all’incirca 60 dollari) Smith&Wesson si trovò piena di ordinazioni per tutto il tempo di produzione cioè 4 anni. La modifica più interessante apportata al modello 27 registed, fu l’alzo della tacca di mira preso da un modello precedente che era il 38/44 per sfruttare al meglio le potenzialità balistiche del 357.
Il primo modello non registed fu prodotto all’incirca nel 1940; Smith&Wesson costruì revolver sempre in 357 ma con telaio K e L cioè i modelli 19,66,e 686 e più tardi con la lettera J con il piccolo modello 640.
QUESTO REVOLVER E’ FAMOSO PER ROBUSTEZZA ED AFFIDABILITA’, E ANCHE ESTREMAMENTE POPOLARE PERCHE’ MOLTO USATO DAGLI AGENTI DEL FBI NEGLI ANNI 60′ (RIMASE IN PRODUZIONE FINO AL 94′).
Questo revolver fu prodotto nel 1851 e migliorato nel 1856 in cui fece il suo debutto.
Fu uno dei primi revolver a doppia azione di successo, anche se molto costoso se guardiamo il rivale Colt che costava molto meno. Ma soprattutto nei primi modelli avevano una serie di difetti:
-MANCANZA DI SCUDO SUL TAMBURO NELLA PARTE DEL IMPUGNATURA (con rischio del tiratore di bruciarsi la mano)
-E NELLE CARTUCCE CHE NON ESSENDO TEMPRATE RISCHIAVANO DI ESPLODERE
Nel tempo questo revolver subì tante modifiche(l’ultima modifica nel 1867) fu adottato anche dagli americani in circa 100 esemplari in calibro 36, e utilizzato anche nella guerra civile Americana; fu sostituito nel 1880 col arrivo del modello ENFIELD MARK I
Questo revolver di cui la prima versione fu prodotta interamente in alluminio per l’aeronautica militare; è di piccole dimensioni con canna da 2 pollici e con tamburo a sei camere sia in singola che in doppia azione; l’alluminio è aeronautico di tipo 6061 il telaio del revolver è la versione D per tutti e 3 i revolver a differenza dell’ultimo che fu prodotto in acciaio inox e presentato allo SHOT SHOW di Las Vegas nel 2018.
Il revolver è camerato in 38SPECIAL, molto in voga questo calibro soprattutto prima dell’arrivo del 44 magnum(11x33R); e molto ricercato anche oggi; credo che il primo a camerare il 38 special fu la Colt Detective anche se nn ne sono molto sicuro; questo calibro fu progettato da ELMER KIT, e fu un successo globale. Ma torniamo al revolver in questione; il colt cobra in conclusione è un arma definita snully per la sua canna corta esistono esemplari di questo revolver anche in calibro 22 e quello presentato l’anno scorso è solo in doppia azione; come arma è poco costosa anche se la versione in allumino si può definire da collezione perché molto difficile da reperire al giorno d’oggi.
Questa mitragliatrice, prodotta in Francia durante la prima guerra mondiale; dai progettisti LUIS CHAUCHAT e CHARLES SUTTER intorno gli inizi del 900, progettata a basso costo ispirandosi a un prototipo di mitragliatrice in calibro 8×50 LABEL. L’arma aveva un sistema ad alette, molto complesso e una canna che era quella di un fucile ma accorciata in volata; l’otturatore era di tipo Mauser(girevole scorrevole);con un sistema a lungo rinculo; l’arma presentava molti problemi del tipo che si surriscaldava rapidamente, la molla di riarmo nonostante era lunga ma debole, e causava inceppamenti. Questa mitragliatrice funzionava bene solo se ci si dedicava molta attenzione nel caricamento del caricatore; che aveva una capienza di 20 colpi; l’arma pesava circa 9kg con un tiro utile di 200m; e una lunghezza di 1143mm, era raffreddata ad aria ed era dotata di un meccanismo per non far entrare la polvere. Gli americani fecero una versione in 30-06 ma presentava ancora più problemi della versione standard
L’ MP38 fu l’evoluzione dell’mp36, che fu una vera rivoluzione che venne progettata per la produzione di serie; un difetto del MP38 fu la poca maneggevolezza e in più c’era un unica sicura , che era in pratica un intaglio nel castello che serviva a bloccare la manetta di armamento ad otturatore aperto. L’MP38 aveva un funzionamento a chiusura labile, e visto che i prezzi di produzione erano molto elevati fu ideata un evoluzione del arma; che era la versione semplificata e molto più economica che era l’MP40(PROGETTATA DA HEINRICH-VOLLMER). Fu messo in produzione massiva per tutto il resto della guerra; tutte due le versioni camerate per il 9×19. Fu spesso chiamato col soprannome “SHMEISSER” che poi non centrava nulla con il progetto ma fece solo da collaboratore per MP41, che poi (NON LAVORAVA PER LA SOCIETA’ ERMA CHE E’ QUELLA CHE PRODUCE MP38/40) i tedeschi modificarono una enorme quantità di PPSH41 per adattarvi i caricatori del MP38 e MP40.
La ump lanciata nel 1999 dal azienda di Oberndorf , rappresenta idealmente il rimpiazzo della linea MP5. Il sistema di funzionamento a rulli , tipo Vorgrimmler modificato in favore di sistemi in favore di sistemi convenzionali. azionata tramite sfruttamento del rinculo , la Heckler&Koch ump è realizzata in gran parte di acciaio lavorato con macchinari Cam/cnc di ultima generazione, nella sua ultima costruzione trova ampio uso anche il polimero (con particolare riguardo al intero semi castello inferiore e al suo calcio pieghevole). Nel mercato odierno delle smg cioè 9x19mm, 40S&W , 45ACP è sta quest’ ultima cameratura a fare la fortuna del design , in particolare modo presso le squadre d’intervento speciale (swat) dei dipartimenti di polizia locale negli U.S.A . I caricatori per tutti i 3 calibri sono bifilari a presentazione singola, di costruzione polimerica e di capacità variabile a secondo del calibro, ricurvo da 30 colpi , per il 9mm ad asta della medesima capacità per il 40S&W. della stessa forma ma da 25 colpi per il 45ACP in più munito di slot trasparenti per il rapido controllo delle munizioni. la cadenza ciclica si aggira sui 600 colpi al minuto per la versione in 45ACP intorno ai 650 per le altre 2. la lunghezza della canna (20cm su un totale variabile tra i 45 e i 60 cm a seconda che il calciuolo sia ripiegato o esteso). consente una gittata utile di cento metri grazie al ampio uso di sintetici nella fabbricazione, il peso a vuoto e mantenuto ai 2 chilogrammi per tutte 3 le varianti.
Questo calibro che deriva direttamente dal famoso calibro di un fucile d’assalto altrettanto famoso che è l’AK47; che è il 7,62×39 o M43 SOVIETICO, apparve per la prima volta agli inizi del 1960 e fu sviluppata appositamente per la caccia al cervo.
Questa cartuccia di tipo rimmless di prestazioni eccellenti; e una velocità abbastanza elevata fu prodotta sia da Sako in America che da Lapua ma vista la forte concorrenza del 222 Remington fece presto a sparire del tutto, infatti oggi non esiste più o quasi.
Da questa cartuccia fu sviluppata la cartuccia 6mmPPC ideale per il BENCHREST.