La matricola consente di identificare l’arma in questione, ed è anche l’unico modo per identificare tramite un banco di prova se è stata effettivamente controllata; l’immatricolazione nelle armi deriva indirettamente dalla punzonatura lo scopo primario di imprimere un codice alfanumerico è la possibilità di riconoscere l’arma anche nel caso di modelli identici; una volta la matricola veniva impressa con punzonatura a pressione con l’aiuto di appositi macchinari i numeri venivano impressi nell’acciaio, oggi viene impressa tramite laser in grado di alterare strutturalmente il materiale in questione; inoltre l’apposizione della matricola avviene in 3 metodi che sono: punzonatura, rullatura, e marcatura in stilo meccanico.
L’arma sprovvista di matricola o di numero di catalogo e vari marchi del produttore, se non è antecedente al 1920 è arma clandestina, oppure in caso di matricola abrasa cioè cancellazione della matricola, ci sono diversi metodi usati dai criminali, sono la trapanatura, limatura, o foratura. Per rinvenire la matricola vengono usati metodi simili a quelli usati per le analisi delle opere d’arte.
SE LA MATRICOLA NON E’ PIU’ LEGGIBILE PERCHE’ ROVINATA IN FASE DI LAVORAZIONE L’ARMA VA RIBANCATA.
I segni identificativi vengono posto su fusto e carrello se parliamo di armi corte semiautomatiche(nei revolver vengono impressi o nella carcassa oppure su canna e tamburo, nei revolver moderni potete trovare inciso sulla canna il nome del produttore e il calibro); nei fucili da caccia ad anima liscia invece i punzoni devono essere apposti sulla parte inferiore della canna nonché sulla bascula.