Le pistole semiautomatiche sono armi che grazie al loro funzionamento sono in grado di sparare un colpo alla volta, solamente agendo sulla leva di scatto riarmando il colpo successivo una volta finito il processo di sparo; questo avviene grazie a un componente chiamato disconnettore che disconnette il sistema di scatto dal cane così da non permettere all’arma di sparare a raffica. La diffusione di queste armi portatili fu in larga scala solo quando la loro realizzazione fu ottimizzata al meglio; i sistemi impiegati per il loro funzionamento erano: a massa battente o a chiusura labile di solito impiegato in armi di piccolo calibro e dalle dimensioni ridotte; oppure con chiusura metastabile a corto o lungo rinculo come può essere la 1911 che è a corto rinculo;( vorrei specificare che di pistole semiautomatiche a lungo rinculo ne furono ideati pochi modelli uno di questi è la ungherese Frommer Stop).
Per quanto riguarda la produzione e la commercializzazione, se torniamo indietro nel tempo la prima a essere commercializzata risale al 1892 che fu anche l’anno della sua produzione, ma non parliamo ancora di larga scala, perché all’inizio per motivi ovvi non potevano produrne in quantità molto elevate; per una produzione decente dobbiamo aspettare Luger con la sua Borchardt C93 che fu poi la madre della famosissima Luger P.08 anch’essa infatti riprese il sistema a ginocchiello.
All’inizio abbiamo parlato di sistemi d’arma, ma se parliamo di funzionamento ne abbiamo in pratica 3 che sono: ad azione singola cioè andando ad armare il cane ogni volta si voglia sparare; a doppia azione che a differenza della singola non bisogna agire sul cane per doppiare il colpo ma basta tirare nuovamente la leva di scatto( o grilletto); in ultima ad azione mista cioè entrambe; vorrei evidenziare una cosa in azione singola il tiro è più pulito e lo stress meccanico è notevolmente minore rispetto alla doppia.
