L’AR70 fu sviluppato dalla fabbrica d’armi beretta in collaborazione con la Sig svizzera nel 1968(il modello iniziale apparve negli anni 70′), poi conosciuto come AR70/223 che si distingue dal modello successivo AR70/90; che era la versione migliorata del AR70/223 e venne alla luce nel 1985. Rispetto alla prima versione l’AR70/90 gli erano state apportate alcune modifiche(il tipo di impugnatura zigrinata invece che liscia, l’attacco della baionetta, e il cambio di posizione dello sportello para polvere che era orizzontale invece che verticale).
L’AR70/90 fu adottato come fucile di ordinanza standard in calibro 5,56×45 e andò a sostituire il vecchio BM59; l’AR70 fu prodotto in 3 modelli ed erano tutti in stile AK e come lui era molto difficile che si inceppava; beretta apportò anche modifiche di rinforzo nel AR70 per assicurare l’appoggio del otturatore in chiusura con il risultato di un arma funzionale e sicura, l’ultima versione che era il SC70/90 il castello in lamiera stampata in acciaio come il 70/90 e assomigliava molto al SIG-530 che poi presero spunto per dar vita al nuovo beretta ARX160. Il 70/90 era un fucile con funzionamento metastabile a ricupero a gas con canna da 9 pollici e poteva ospitare qualsiasi caricatore con standard nato da 30 colpi(la leva di sgancio del caricatore era posta dietro allo stesso come nel BM59), diottra regolabile in 2 posizioni e kit di pulizia presente in un alloggiamento al interno dell’impugnatura, l’HOLD OPEN era posto nella parte sinistra del castello e di sgancio del caricatore con sicura ambidestra. Tutti i modelli potevano montare lancia granate da 40mm tipo M203 o GLX160.
(L’UNICO DIFETTO SOPRATTUTO NELLE PRIME 2 VERSIONI ERA LA MANETTA DI ARMAMENTO CHE TENEVA UNITO IL CARRELLO AL PORTA OTTURATORE ALL’ASTA DI ARMAMENTO SE QUESTA PARTE SI DANNEGGIAVA IL FUCILE DIVENTAVA INUTILIZZABILE) il fucile nelle prime versioni era a calcio fisso a differenza dell’ultimo che ne fu adottata una variante a calcio ripiegabile.