Il campo dell’artiglieria si affermò nella seconda metà del XIV, in quel tempo le armi da artiglieria erano di dimensioni molto contenute fuse col bronzo in pratica venivano costruiti come una botte di vino con tutti i bacchetti di ferro con tubi di rinforzo o anelli per rafforzare ulteriormente; questa fetta molto grande e poco conosciuta del mondo armiero si sviluppò dopo la scoperta della polvere nera per poi espandersi con l’evoluzione metallurgica, che portò alla realizzazione di pezzi unici; il boom dello sviluppo di queste grosse armi si ebbe tra il 1450 e il 1550 dove si perfezionarono le tecniche di fusione. In principio questo sistema chiamato a botte risultò molto problematico perché la canna risultava aperta in tutte due i poli a cui di solito veniva avvivata la coda dopo aver caricato il cannone; un altro sistema molto avveniristico di quel tempo era in pratica un fascio di canne fissate su un affisso ma il difetto più grande anche li era il caricamento. Non solo l’artiglieria era in miglioramento anche se agli inizi quasi inutile se non per assedi, ma anche le dinamiche di combattimento erano più organizzate infatti l’artiglieria fu suddivisa in due scaglioni quella da piazza e quella da campagna.
UN PO’ DI STORIA DI ARTIGLIERIA
